In questo articolo tratterò quali sono i criteri che ritengo fondamentali per costruire la condotta sportiva con il proprio cane.
Sebbene l’impresa non sia proprio semplice di descrivere in poche righe quali siano le linee guida che seguo nell’insegnamento di questo esercizio, ritengo che gli accorgimenti di cui sto per parlare possano rivelarsi utili a tutti quei cinofili appassionati dell’addestramento avanzato o a chi vuole cimentarsi in competizioni e prove sportive.
In un seminario di tanti anni fa ho sentito parlare per la prima volta che la costruzione della condotta è paragonabile ad una piramide rovesciata, dove al primo livello troviamo la rimessa al piede, al secondo livello il mantenimento della posizione in fase dinamica e con le variazioni di andatura, al terzo livello le fermate, al quarto le svolte e il dietrofront, al quinto e ultimo livello troviamo l’assemblamento di tutti questi comportamenti uniti assieme.
Quando si insegna la condotta NON BISOGNA AVERE FRETTA!
E’ opportuno, in questo senso, inserire un livello per volta introducendo le difficoltà in modo programmato.Quando il primo livello è consolidato, comincio gradualmente la fase dinamica della condotta, una volta che la fase dinamica comincia ad essere chiara al cane procedo con il terzo livello e così via…
Il RINFORZO NELLA CONDOTTA: CIBO o GIOCO?
Molti conduttori vengono spinti dai propri istruttori o per proprie convinzioni ad usare fin dai primi momenti il gioco nella costruzione della condotta.
Questa metodologia, a mio giudizio, può essere controproducente; l’eccitazione derivante da un’altissima aspettativa può essere un potenziale deterrente nell’ aiutare il cane a concentrarsi.
Io, infatti, esorto i proprietari ad usare molto la risorsa alimentare in fase di costruzione perché ritengo che il cibo possa aiutare nella realizzazione di un esercizio più calibrato, evitando le sbavature che possono insorgere quando vi è nel cane una potente motivazione sul gioco.
Inizialmente, il gioco può essere utile a fine sessione.
Gradualmente potrò proporlo anche tra una ripetizione ed un’altra, facendo sempre attenzione al cane che ho di fronte, alle sue predisposizioni genetiche e ai flussi emozionali in atto durante l’allenamento.
PROGRAMMARE GLI ALLENAMENTI
Un altro aspetto molto importante da tenere in considerazione per questo esercizio è la programmazione degli allenamenti in posti sempre diversi.
Il criterio da scegliersi è sempre proporzionato al livello di esperienza del cane e del conduttore.
Nei posti nuovi tenderò a chiedere comportamenti semplici gratificando tanto, questo per aiutare il cane a svolgerli con successo, motivandolo così a riproporli nei contesti inusuali.
Man mano che l’esperienza aumenta, potrò richiedere esercizi più complessi e rinforzando meno.
PROBLEMI DI CONDOTTA
Per quanto mi riguarda la condotta è uno degli esercizi più complessi da costruire, perché ci sono innumerevoli problemi che possono insorgere nell’esecuzione di questo comportamento.
Uno dei problemi più comuni, soprattutto quando parliamo di cani giovani e conduttori inesperti, è la mancanza di concentrazione.
Questo problema è riscontrabile, il più delle volte, sia per il cane che per il partner umano.
Un ‘altra “imperfezione” nella condotta che mi trovo spesso a sistemare è “il cane largo”.
Questo problema si verifica sia nella fase dinamica, (soprattutto nelle svolte), sia nella parte statica, nelle fermate.
Poi ci sono i grandi classici, in cui devi ingegnarti con tutta la fantasia per risolvere dei veri e propri difetti di costruzione della condotta e posso dire che sono le magagne più impegnative a cui porre rimedio.
Mi riferisco a quando il cane è stato lavorato male rinforzando scorrettamente una sua posizione avanzata, oppure quando in fase dinamica continua a saltellare come un canguro.
Normalmente queste sono imperfezioni consolidate nel tempo, che capitano a quei binomi che si sono allenati da soli senza essere stati seguiti da un professionista in grado di modificare queste cattive abitudini.
C’è da dire che una condotta concentrata, brillante e tecnicamente corretta è frutto di tantissimo lavoro.
In questi anni ho avuto la fortuna di lavorare con tantissimi cani di razze diverse e ognuno di questi mi ha stimolato idee nuove per aiutare i conduttori ad ottenere il massimo impegno dal proprio cane.
Con il passare del tempo ho fatto tesoro di queste esperienze e sono riuscito a trovare soluzioni per vari problemi che possono nascere nella condotta.
Tutt’ora mi trovo a sfruttare tutto l’ingegno di cui dispongo per fornire delle soluzioni tagliate su misura per ogni binomio, perché la condotta non è una scienza esatta è il frutto di una complicità, divertimento e rapporto profondo!
Se vuoi approfondire di più questo argomento visita la sezione video.
Troverai degli spunti interessanti che potranno aiutarti a costruire in modo corretto la condotta con il tuo cane.